“Streghe da Marciapiede”: Il Lato Nascosto delle Attrici di “Un Posto al Sole” in una Black-Comedy Teatrale
Una curiosità intrigante dal mondo teatrale ci porta dietro le quinte di una produzione che vede protagoniste alcune delle più amate attrici di “Un Posto al Sole”: lo spettacolo “Streghe da Marciapiede”. Questa black-comedy, scritta da Francesco Silvestri e diretta da Stefano Amatucci (storico regista della celebre soap di Rai 3), promette un mix avvincente di mistero, dramma e humour nero.
Il Cast Stellare e i Loro Ruoli
Lo spettacolo vanta un cast d’eccezione, composto principalmente da volti familiari al pubblico di “Un Posto al Sole”:
Luisa Amatucci (che interpreta Clara nella soap), nel ruolo di Alba, la più matura del gruppo di prostitute.
Miriam Candurro (Serena in “Un Posto al Sole”), che vestirà i panni di Tuna, la borghese intellettuale.
Antonella Prisco (Mariella in “Un Posto al Sole”), nel ruolo di Gina.
Gina Amarante (Micaela in “Un Posto al Sole”), che interpreta Morena, la più esuberante.
A completare il cast, Peppe Romano, anch’egli un volto noto di “Un Posto al Sole”, interpreterà un ruolo chiave come ispettore, “munaciello” e dirimpettaio, aggiungendo un tocco di eccentricità e mistero.
Questo legame con la “famiglia” di “Un Posto al Sole” permette alle attrici di esplorare nuove sfaccettature del loro talento, portando sul palco una carica di esperienza e passione che trasforma lo spettacolo in un’esperienza unica.
La Trama Intrigante: Un Omicidio e Quattro Storie Sospese
La storia di “Streghe da Marciapiede” si snoda attorno a quattro donne, tutte prostitute, che si ritrovano accusate dell’omicidio di un giovane. Questa figura enigmatica e oscura, sebbene mai fisicamente presente sulla scena, irrompe nelle loro vite, sconvolgendo i loro precari equilibri e facendo emergere le dinamiche sotterranee dei loro passati e dei loro segreti.
Le quattro protagoniste, ognuna con un passato tormentato, reagiscono all’arrivo di questo “intruso” in modi molto diversi:
Alba (Luisa Amatucci) sviluppa un ambiguo sentimento quasi materno verso di lui.
Gina (Antonella Prisco) lo umilia e lo sottopone a torture verbali, influenzata da un passato familiare disfunzionale.
Tuna (Miriam Candurro), l’intellettuale borghese, si illude di poter riscoprire un contatto affettivo, sperando di evadere dalla sua omosessualità.
Morena (Gina Amarante), la più esuberante, cerca un rapporto semplice e diretto, ma si trova a rivivere la violenza sessuale subita in passato.
La narrazione si sviluppa attraverso una serie di flashback e confessioni, culminando in un interrogatorio in cui l’ispettore (Peppe Romano) si perde in un labirinto di manipolazioni e ambiguità, senza riuscire a distinguere la verità dalla finzione.
La Regia di Stefano Amatucci: Atmosfere e Suggestioni
La regia di Stefano Amatucci si distingue per la sua capacità di creare atmosfere cariche di suspense, intrigo e ambiguità. La sua scelta di eliminare fisicamente il giovane dalla scena, mantenendo la sua influenza palpabile attraverso i racconti delle prostitute e il coinvolgimento dell’ispettore, aggiunge una dimensione surreale alla storia. L’ambiente evoca gli anni Venti del Novecento, con una scenografia essenziale e un disegno luci che permettono di passare fluidamente tra passato e presente.
I costumi in stile liberty, curati da Teresa Acone, conferiscono ai personaggi e all’ambientazione una dimensione quasi favolistica, richiamando le atmosfere dei noir di Agatha Christie.
Il Ritorno di Uno Spettacolo Storico
“Streghe da Marciapiede” non è una novità assoluta: ha debuttato per la prima volta nel 1992, con la regia dello stesso Francesco Silvestri e un cast diverso. Dopo essere rimasto in scena per un breve periodo, lo spettacolo torna oggi a nuova vita grazie alla rassegna Vomeroff di Napoli, per poi arrivare anche a Roma, al Teatro Vittoria.
Con la sua scrittura che mescola realtà e immaginazione, Silvestri porta in scena una storia che esplora la fragilità umana e le sue dinamiche più oscure, il tutto ambientato in un contesto di inquietante mediocrità.
