#lanottenelcuore Anticipazioni dell’ episodio di Domenica 27 Luglio ✅Nel silenzio delle stalle, Melek confessa a Nuh di avere paura. Teme che possano fargli del male, che tutto possa finire nel peggiore dei modi. Nuh cerca di rassicurarla con voce
ferma ma dolce, le dice che resisteranno insieme e che non si piegheranno a nessuna pressione, qualunque essa sia.
Alla villa, intanto, Tahsin è irrequieto. Non riesce a mettersi in contatto né con Nuh né con Melek. Dice a Selçuk che qualcosa non torna, c’è qualcosa di sospetto. Selçuk gli propone di andare lui stesso al palazzo Sansalan per dare un’occhiata, ma Tahsin risponde che non è necessario, perché ha un uomo all’interno della villa. Ora lo chiamerà per chiedergli
informazioni. Selçuk, sorpreso, gli chiede se non fosse Nuh il suo uomo nella villa. Ma Tahsin scuote la testa e dice che Nuh aveva un altro ruolo. Lui ha piazzato un altro uomo li dentro. E perché mai dovrebbe sorprendersi? Non lascerebbe mai il palazzo Sansalan senza sorveglianza. Ha due occhi e due orecchie ben piazzati li.
Tahsin prende il telefono e chiama. Nell’ombra, un uomo risponde. Tahsin gli dice che non riesce a contattare Nuh e Melek, è preoccupato, vuole sapere se sia successo qualcosa. La voce all’altro capo del telefono risponde fredda e diretta: i due sono stati cacciati dalla villa. Tahsin stringe i denti e chiede dove siano stati portati. L’uomo risponde: a. Yaprakören. A quel punto Tahsin chiude la chiamata, si gira verso Selçuk e gli dice di preparare immediatamente un’auto: partono subito. Esce dalla stanza con uno sguardo infuriato.
E notte. Nuh chiede alla sorella se stia bene. Melek annuisce, poi gli domanda se stia bene lui, dopo le botte che ha preso. Nuh dice che sta bene, che li ha messi tutti nella sua lista nera. La vendetta per lui è ormai un fatto certo. Dice che il primo a pagare sarà Esat, poi verrà il turno di Cihan. Aggiunge che si inginocchieranno come cani, che strisceranno davanti a lui. Poi si accorge che Melek piange e le chiede perché, dato che si erano promessi di restare saldi, di combattere, di non piegarsi a nulla e a nessuno. Le sue parole vogliono essere una scossa, un richiamo alla forza che si erano giurati. Nel ristorante dell’hotel, mentre la cena scorre tra portate raffinate e sguardi discreti,
Sevilay dice a Cihan che tutti li stanno guardando. Cihan, con tono ironico, risponde che non solo li osservano, ma parlano anche di loro. Sevilay, cercando di alleggerire la tensione, propone un gioco: provare a indovinare cosa stiano dicendo. Cihan sorride e accetta. Dice che quelli vicino a loro, sicuramente, stanno dicendo che sembrano felici, sereni, magari anche innamorati. Sevilay continua il gioco, immaginando che un’altra coppia pensi che siano fatti l’uno per l’altra. Cihan rilancia, dicendo che qualcuno starà dicendo quanto lei sia bella. Sevilay, ridendo, aggiunge che anche lui non è affatto male. Ridono insieme, per un attimo sinceramente.
Ma quel momento si spezza all’improvviso. Entrambi si zittiscono e i loro sguardi si velano di tristezza. Sevilay rompe il silenzio e gli chiede se stia pensando a Melek. Cihan non nega. Dice che Melek non esce mai dalla sua mente, che ci pensa continuamente. Dice che prova a non farlo, ma non riesce. Ammette che ci aveva creduto davvero, aveva creduto che lo amasse, che fosse sincera, che fosse innamorata di lui. Ora si chiede perché. Prova a cercare delle scuse, delle spiegazioni. Forse è stato solo troppo ingenuo.
Sevilay allora abbassa lo sguardo e gli dice che non è solo. Anche lei aveva creduto a ogni parola di Nuh, a ogni gesto, a ogni promessa. Aveva creduto nel suo amore, in tutto ciò che le aveva detto. Poi gli chiede se credere, in fondo, sia davvero ingenuità. Perché se è così, allora sono ingenui entrambi. Cihan sorride appena e propone un brindisi all’ingenuità. I due sollevano i calici e brindano, bevendo un po’ di vino. Poi Cihan dice che ordinerà un’altra bottiglia. Sevilay, con un sorriso sincero, annuisce.
Tahsin e Selçuk arrivano alle stalle in auto, e Melek dice al fratello che sente arrivare qualcuno. Nuh le fa cenno di stare in silenzio e, poco dopo, Tahsin, con la torcia del telefono, riesce a trovarli. Chiama Selçuk per slegare Melek. Quando Nuh vede Tahsin, gli chiede come abbia fatto a trovarli, e lui gli risponde che ha occhi e orecchie dappertutto, Poi si rivolge a Selçuk chiedendogli se abbia slegato Melek, perché devono fare in fretta. I gemelli lo benedicono, ringraziando Dio che sia li a salvarli.
Intanto, in hotel, Cihan e Sevilay hanno bevuto un po’ troppo. Brindano ai tradimenti, alla loro stupidità, agli amori bugiardi e ai sogni vuoti. Dopo aver vuotato l’ultimo calice, Sevilay dice a Cihan che sarebbe meglio andarsene, e lui concorda, ma ammette che nessuno dei due è in grado di guidare per tornare alla villa, e non sa come fare. Sevilay allora gli confida che non vuole tornare alla villa, che li le manca il respiro, che sente le pareti crollarle addosso. Cihan le dice che anche per lui è così, soprattutto negli ultimi due giorni, e le propone di restare in albergo. Sevilay accetta. Quando si alzano per andare via, tutti gli occhi sono su di loro. Sevilay rischia di cadere, ma Cihan la trattiene, ridendo, dicendo che nessuno ha visto niente.
Nel frattempo, alle stalle, i gemelli vengono portati fuori. Nuh guarda Melek e le chiede se
sia pronta. Lei annuisce. Nuh allora dice a Tahsin di aspettarli in macchina, e lui, che ha
giả capito tutto, gli dice di fare ciò che devono fare, allontanandosi con Selçuk. Quest’ultimo, confuso, gli chiede cosa stia per succedere. Tahsin gli risponde che avere un gemello significa capirsi senza bisogno di parole, e che fra poco lo capirà anche lui. Selçuk insiste e chiede come abbia fatto a capire. Tahsin allora dice che un uomo ferito ne riconosce un altro, e lo invita ad allontanarsi da li.
In hotel, Cihan, ancora ridendo, aiuta Sevilay a scendere le scale verso la reception. II concierge li accoglie con un sorriso e si offre di far arrivare subito la macchina, ma Cihan gli dice che non è necessario, perché rimarranno li. Gli chiede di preparargli una suite. Il concierge, dispiaciuto, risponde che purtroppo tutte le suite sono occupate, tranne una: la suite luna di miele. Cihan guarda Sevilay e accetta.
Una volta entrati nella stanza, Sevilay osserva l’ambiente con stupore, dicendo che è molto bello, e che ci sono anche i cigni fatti con gli asciugamani. Cihan, sarcastico, le risponde: “Certo, signora Sevilay, cosa credevi? Siamo nella suite luna di miele!” Lei ride e si scusa, dicendo che non lo sapeva. Cihan allora le dice, ancora ridendo, che ora lo sa. Poi alza il calice e propone un altro brindisi: alla stupidità, all’ingenuità e alla cecità. Bevono ancora. Poco dopo, Sevilay inciampa, e Cihan la afferra per la vita per non farla cadere. Rimangono abbracciati, vicinissimi, guardandosi negli occhi con uno sguardo strano, diverso. Cihan allora la fa sedere dicendo che è meglio smettere di bere, e si siede accanto a lei. Sevilay lo fissa e gli confessa che non si è mai sentita cosi impotente. Cihan annuisce, rispondendo che è lo stesso anche per lui. Restano vicinissimi, come se da un momento all’altro stesse per scattare un bacio.
Alle stalle, intanto, i gemelli aprono i recinti e fanno uscire tutti i cavalli, dicendo che tra poco arriverà un disastro. Quando sono certi che non sia rimasto più nessun cavallo, Nuh trova una tanica di benzina: ne versa metà sulle stalle, mentre dà l’altra metà alla sorella. Poi va a prendere un bastone con la punta incendiata e dà fuoco alla struttura. I due restano immobili a guardare le fiamme divampare.
Subito dopo escono e vanno verso il guardiano, che stava dormendo. Nuh lo sveglia con uno schiaffo e gli dice che, se non vuole diventare un kebab, è meglio che scappi via. L’uomo si alza di scatto e chiede cosa stia succedendo. Quando li vede entrambi, chiede se siano stati loro ad appiccare l’incendio. Nuh allora risponde: “Non avete detto che siamo stati noi ad aver bruciato la casa del vigneto? Alzati e guarda dietro di te! Senti l’odore? Ecco come si appicca un incendio! Chiama quel millepiedi di Cihan e digli che se Nuh e Melek vogliono dare fuoco a qualcosa, lo faranno senza vergogna, senza timore e mostrandolo a tutti. Hai capito? Chiama.”
Il guardiano annuisce terrorizzato, si gira per guardare verso le stalle ma una vampata di fuoco gli si avvicina, costringendolo ad arretrare di corsa. Prende subito il telefono e chiama il suo padrone, mentre Tahsin, seduto in macchina con Selçuk, osserva tutto con uno sguardo soddisfatto.
Nuh abbraccia sua sorella mentre fissa le fiamme e le dice che, quando verrà il giorno e la ruota girerà, così come quella stalla ora brucia, anche gli Şansalan bruceranno allo stesso modo. Vendicativo, afferma che li ridurranno in cenere. Melek, stringendosi a lui, conferma: li distruggeranno.
Un episodio ad altissima intensità ci attende in La Notte Nel Cuore (Kalbimdeki Deniz) domenica 27 luglio! Tra confessioni cariche di paura, un piano di vendetta audace e momenti di debolezza inaspettati, la tensione raggiunge livelli esplosivi.
Melek e Nuh: Paura e Giuramento di Resilienza
Nel silenzio opprimente delle stalle, dove sono stati rinchiusi, Melek confessa a Nuh la sua profonda paura. Teme per la loro incolumità, che tutto possa finire nel peggiore dei modi. La sua voce è spezzata dall’angoscia. Nuh, con la sua solita forza, cerca di rassicurarla. Con voce ferma ma dolce, le giura che resisteranno insieme e che non si piegheranno a nessuna pressione, qualunque essa sia. Un patto di sangue e solidarietà tra fratelli.
Tahsin: Il Piano Segreto e la Scoperta del Rapimento
Alla villa, intanto, Tahsin è irrequieto. Non riesce a mettersi in contatto con Nuh e Melek e la cosa lo insospettisce profondamente. Dice a Selçuk che qualcosa non torna e che c’è qualcosa di strano. Selçuk gli propone di andare lui stesso al palazzo Sansalan per controllare, ma Tahsin lo sorprende. Non è necessario, perché ha un uomo all’interno della villa. Selçuk è stupito, credendo che fosse Nuh il suo informatore, ma Tahsin scuote la testa: Nuh aveva un altro ruolo. Lui ha piazzato un altro uomo lì dentro perché, saggiamente, non lascerebbe mai il palazzo Sansalan senza sorveglianza. Ha “due occhi e due orecchie ben piazzati”.
Tahsin prende il telefono e chiama. Nell’ombra, un uomo risponde con voce fredda e diretta: Nuh e Melek sono stati cacciati dalla villa. Tahsin stringe i denti e, dopo aver chiesto dove siano stati portati, apprende la sconvolgente verità: a Yaprakören. Senza esitazione, Tahsin chiude la chiamata, si gira verso Selçuk e gli ordina di preparare immediatamente un’auto: partono subito. Esce dalla stanza con uno sguardo infuriato, deciso a intervenire.
Nuh e Melek: La Sete di Vendetta Brucia
È notte quando Tahsin li trova. Nuh chiede alla sorella se stia bene, e Melek annuisce, ricambiando la domanda. Nuh la rassicura, ma il suo sguardo è già proiettato sulla vendetta. Dice che sta bene, ma che ha messo tutti coloro che li hanno picchiati nella sua “lista nera”. La vendetta per lui è ormai un fatto certo: il primo a pagare sarà Esat, poi verrà il turno di Cihan. “Si inginocchieranno come cani, strisceranno davanti a lui,” afferma con ferocia. Vedendo Melek piangere, la scuote, ricordandole il loro patto di restare saldi e non piegarsi.
Cihan e Sevilay: Un Brindisi all’Ingenuità e alla Tentazione
Nel lussuoso ristorante dell’hotel, Cihan e Sevilay cenano. Sevilay si accorge che tutti li stanno guardando, e Cihan, con ironia, conferma che non solo li osservano, ma parlano anche di loro. Iniziano un gioco, indovinando cosa la gente stia dicendo: che sembrano felici, sereni, forse persino innamorati. Ridono insieme, in un raro momento di spensieratezza.
Ma la leggerezza si spezza. Entrambi si zittiscono e i loro sguardi si velano di tristezza. Sevilay gli chiede se stia pensando a Melek, e Cihan non nega: Melek non esce mai dalla sua mente. Ammette di averci creduto, di aver creduto che Melek lo amasse, che fosse sincera. Ora si chiede perché sia stato così ingenuo. Sevilay confessa di aver creduto a ogni parola di Nuh e al suo amore. Lei chiede se credere sia davvero ingenuità, e se sì, allora sono ingenui entrambi. Cihan sorride e propone un brindisi all’ingenuità. Bevono un po’ di vino, e Cihan ordina un’altra bottiglia.
Successivamente, in hotel, Cihan e Sevilay hanno bevuto un po’ troppo. Brindano ai tradimenti, alla loro stupidità, agli amori bugiardi e ai sogni vuoti. Decidono di andarsene, ma si rendono conto di non poter guidare. Sevilay confida di non voler tornare alla villa, dove si sente soffocare. Cihan concorda e propone di restare in albergo, e lei accetta. Alla reception, tutte le suite sono occupate tranne la suite luna di miele. Cihan guarda Sevilay e accetta.
Nella suite, Sevilay è stupita dalla bellezza e dai cigni fatti con gli asciugamani. Cihan, sarcastico, le ricorda che è la “suite luna di miele”. Continuano a bere e a brindare alla stupidità, all’ingenuità e alla cecità. Sevilay inciampa, e Cihan la afferra per la vita. Rimangono abbracciati, vicinissimi, guardandosi negli occhi con uno sguardo strano, diverso, quasi un preludio a un bacio. Cihan la fa sedere, dicendo di smettere di bere. Sevilay confessa di sentirsi impotente, e Cihan le fa eco. Restano vicinissimi, con la tensione palpabile.
La Vendetta di Nuh e Melek: Un Incendio Simbolico
Alle stalle, Tahsin e Selçuk arrivano in auto. Melek sente arrivare qualcuno e Nuh le fa cenno di tacere. Tahsin li trova e chiede a Selçuk di slegare Melek, perché devono fare in fretta. I gemelli ringraziano Tahsin per averli salvati.
Nuh guarda Melek e le chiede se sia pronta. Lei annuisce. Nuh allora dice a Tahsin di aspettarli in macchina. Tahsin, che ha già capito tutto, gli dice di fare ciò che devono fare, allontanandosi con Selçuk. Quest’ultimo, confuso, chiede cosa stia per succedere. Tahsin risponde che avere un gemello significa capirsi senza bisogno di parole, e che lo capirà presto. Insiste, e Tahsin gli spiega che “un uomo ferito ne riconosce un altro”, invitandolo ad allontanarsi.
Nuh e Melek aprono i recinti e fanno uscire tutti i cavalli, annunciando che “tra poco arriverà un disastro”. Una volta certi che non sia rimasto nessun cavallo, Nuh trova una tanica di benzina: ne versa metà sulle stalle e dà l’altra metà alla sorella. Prende un bastone con la punta incendiata e dà fuoco alla struttura. I due restano immobili a guardare le fiamme divampare, in un atto di pura distruzione simbolica.
Subito dopo, si dirigono verso il guardiano che dormiva, e Nuh lo sveglia con uno schiaffo, intimandogli di scappare se non vuole diventare “un kebab”. Il guardiano, terrorizzato, chiede se siano stati loro ad appiccare l’incendio. Nuh risponde con un messaggio di vendetta diretta a Cihan: “Non avete detto che siamo stati noi ad aver bruciato la casa del vigneto? Alzati e guarda dietro di te! Senti l’odore? Ecco come si appicca un incendio! Chiama quel millepiedi di Cihan e digli che se Nuh e Melek vogliono dare fuoco a qualcosa, lo faranno senza vergogna, senza timore e mostrandolo a tutti. Hai capito? Chiama.” Il guardiano annuisce terrorizzato, chiama il suo padrone, mentre Tahsin, in macchina con Selçuk, osserva tutto con uno sguardo soddisfatto.
Nuh abbraccia sua sorella fissando le fiamme e giura: “Quando verrà il giorno e la ruota girerà, così come quella stalla ora brucia, anche gli Şansalan bruceranno allo stesso modo.” Vendicativo, afferma che li ridurranno in cenere. Melek, stringendosi a lui, conferma: li distruggeranno.