Brooke Logan si trovava nella suite dirigenziale della Forester Creations, immersa nella soffusa luce delle lampade. Eppure, questa volta qualcosa era diverso. Le pareti di vetro, un tempo familiari e simbolo del suo successo, ora le sembravano soffocanti e opprimenti. Le mani le tremavano mentre stringeva la cartella, il cui contenuto le appariva improvvisamente irrilevante. Pochi istanti prima, Ridge – la sua anima gemella, tra alti e bassi – aveva confermato ciò che il suo cuore temeva. Dopo anni di turbolenti vicende, il loro amore si era finalmente spento. Ridge, l’uomo che un tempo credeva sarebbe stato per sempre suo, ora era completamente devoto a Taylor Hayes. Il peso delle sue parole l’aveva colpita come una bomba. Ridge aveva parlato di lealtà verso Taylor, di gratitudine per la sua pazienza e di un futuro senza Brooke. Il cuore di Brooke si era frantumato, sapendo che l’uomo a cui aveva dato così tanto non le apparteneva più.

Eric, sempre ottimista, in passato aveva cercato di rassicurarla, dicendole che Ridge sarebbe sempre tornato. Ma la quieta definitività di Ridge aveva infranto ogni speranza residua. Mentre lo guardava allontanarsi lungo il corridoio, senza più voltarsi, Brooke sentì l’energia abbandonare il suo corpo. Ridge, stringendo un piccolo cofanetto di velluto, si stava chiaramente preparando a chiedere a Taylor di sposarlo, un colpo devastante per Brooke. Sola nella stanza, premette i palmi contro il tavolo dove erano nati tanti dei suoi sogni e si rese conto che ovunque guardasse alla Forester Creations, i ricordi del suo amore con Ridge la tormentavano. Dallo showroom dove Ridge l’aveva fatta volteggiare in segno di celebrazione, allo studio fotografico dove le aveva rubato innumerevoli baci, tutto sembrava deriderla.

Brooke sapeva che sopportare gli incontri quotidiani con Ridge e Taylor avrebbe solo approfondito il suo dolore. Anche Steffy, che era sempre stata scettica sulle intenzioni di Brooke, ora avrebbe avuto nuove munizioni per criticarla. Brooke aveva sacrificato così tanto per la sua carriera alla Forester, ma ora tutto le sembrava insignificante. Le infinite notti tardi, le promozioni attraverso il paese e gli scontri creativi sembravano uno sforzo insignificante di fronte alla perdita dell’amore della sua vita.

A casa a Bel-Air, Brooke lottava per conciliare la sicura immagine di dirigente che mostrava al mondo con la donna che ora affrontava la dura realtà della partenza di Ridge. La mattina seguente, mentre sedeva a casa, il peso di tutto le si fece sentire. Scorrendo i titoli sui prossimi lanci dell’azienda, nulla le sembrava reale. Fu allora che ricevette una chiamata da Nick Marone, tornato in città dopo una lunga assenza. La sua voce, roca ma familiare, la invitò a pranzo al porto turistico. Brooke quasi rifiutò, non volendo rivivere il passato, ma qualcosa nella sua risata le ricordò un tempo in cui poteva essere vista e compresa senza giudizio. Accettò di incontrarlo.

Ma prima che potesse accadere, il destino intervenne. Quella sera, si ritrovò nel Forester Sky Lounge, dove incrociò accidentalmente Carter Walton, il direttore operativo. Carter, anche lui con il cuore spezzato, era stato recentemente rifiutato da Hope Logan, e i due condivisero un momento di reciproca comprensione. Mentre parlavano, Brooke rivelò i dettagli strazianti della sua rottura con Ridge, mentre Carter si confidò con lei sul dolore per la perdita di Hope. La connessione tra loro si approfondì con il passare della notte e presto la loro solitudine condivisa iniziò a formare un legame che nessuno dei due aveva previsto.

Nei giorni successivi, Brooke e Carter si ritrovarono a trascorrere sempre più tempo insieme. Carter portò Brooke in un jazz club, dove ballarono sotto luci soffuse e risero insieme. Fecero un picnic sul tetto dopo una lunga riunione del consiglio e, per la prima volta dopo un po’, Brooke si sentì di nuovo viva. Fu un promemoria che, forse, il conforto poteva essere trovato in luoghi inaspettati. Nonostante la crescente chimica tra loro, sapevano di dover mantenere segreta la loro relazione. L’imminente fidanzamento di Ridge con Taylor e la costante sorveglianza di Steffy rendevano impossibile per loro essere aperti riguardo alla loro crescente connessione.

Un pomeriggio, mentre si trovavano nell’ufficio di Carter a discutere di proiezioni, si baciarono. Ma furono interrotti dall’arrivo di Hope, che vide sua madre e Carter in un abbraccio intimo. Il dolore di Hope era palpabile e la situazione degenerò rapidamente. Mentre Hope fuggiva dalla scena, si scontrò con Ridge, che stava uscendo dalla suite di Taylor. Ridge, assistendo al bacio tra Brooke e Carter, provò un’ondata di gelosia inaspettata. Per un momento, Brooke vide un lampo di qualcosa negli occhi di Ridge, ma svanì rapidamente, sostituito da una stoica compostezza.

Quella notte, Brooke rimase sveglia, mettendo in discussione le sue scelte. Stava cercando di dimenticare Ridge? Stava ferendo sua figlia? E Carter? Nel bel mezzo del suo turbamento interiore, Carter suggerì di lasciare insieme Los Angeles. Le propose di fuggire a Milano, dove la Spencer Publications aveva bisogno della sua competenza legale e Brooke avrebbe potuto fare consulenza per una startup italiana di lingerie desiderosa di lavorare con il suo marchio. L’idea di ricominciare da zero, lontano dall’ombra di Ridge, Taylor e Steffy, era allettante. Fecero piani per partire in silenzio, prenotando biglietti sotto falsi nomi, decisi a mantenere segreta la loro partenza.

Ma proprio mentre stavano per partire, Carter ricevette un messaggio da Quinn Fuller, la sua ex amante. Quinn, ora a Parigi, aveva visto Carter sullo sfondo di una videochiamata con Eric e aveva notato la dolcezza nel suo sguardo. Lo invitò a incontrarla a Parigi per una chiusura, o forse per qualcosa di più. I vecchi sentimenti di Carter per Quinn riaffiorarono, lasciandolo combattuto. Durante il loro volo per Milano, Carter ammise a Brooke di avere sentimenti irrisolti per Quinn. Brooke, con il cuore spezzato ma comprensiva, lo esortò a sbarcare durante il loro scalo a Roma e a cercare una chiusura con Quinn. Promise che non si sarebbe messa sulla sua strada.

Carter le baciò la fronte in segno di gratitudine e se ne andò, mentre Brooke continuò il suo viaggio verso Milano da sola. Passarono i mesi e Brooke si ritrovò a prosperare nella sua nuova carriera, presentando concept di lingerie a investitori e guadagnando rispetto nel settore. Ma nonostante il suo successo, la solitudine si insinuava ancora. Nick, sempre l’amico di supporto, la chiamava ogni sera e alla fine volò a Milano per portarla via sul suo yacht. Fu una breve ma bellissima fuga e, per un momento, Brooke si permise di credere in una seconda possibilità d’amore.

Tuttavia, presto arrivò la notizia: Carter e Quinn si erano riconciliati e ora dirigevano le divisioni legali e di design di Spencer International. Brooke lesse la lettera con un senso di malinconia ma senza amarezza. Era giunta ad accettare che alcuni amori erano destinati a essere ponti temporanei verso la scoperta di sé.

Con l’arrivo dell’autunno, Brooke tornò in California, con il cuore più leggero e un senso di sé più forte. Si dimise dalla Forrester Creations, citando nuove iniziative che l’avrebbero portata a viaggiare per il mondo. Augurò il meglio a Ridge e Taylor, ringraziò Ridge per l’amore che un tempo avevano condiviso e promise di andare a trovare Hope durante le vacanze scolastiche. Mentre preparava le valigie e si preparava a partire, lanciò un’ultima occhiata al logo Forrester. Non le sembrava più un simbolo di crepacuore, ma semplicemente un capitolo della sua vita: radioso, turbolento, indimenticabile e ora, completo.

Brooke era giunta a una profonda realizzazione: il suo viaggio non era mai stato veramente incentrato su Carter, Ridge o Steffy. Era sempre stato incentrato sull’affrontare le proprie paure e sull’abbracciare le infinite possibilità che le si presentavano. E così, mentre l’auto la allontanava dal passato, si ripromise di amare se stessa per prima, di accogliere l’amore ovunque potesse venire, ma di non lasciarlo mai più definirla.